Nota: Cliccando sulle foto si apre un ingrandimento della stessa. Questo potrebbe però essere impedito nel caso abbiate un PopUp-Stopper. In tal caso, disattivare prima il programma e provare poi a visualizzare le immagini ingrandite.
Poco prima di Antrodoco vedo in lontananza una strana scritta: "DVX" - lì per lì mi sono chiesto se fosse l'opera di un boscaiolo fanatico del cinema, poi però mi sono ricordato della "U" latina... =-D |
Le sterrate segnate dal Tonno partivano da Castelluccio. A quel punto mi sono accorto dal GPS che Castelluccio era proprio il posto per il quale ero passato un anno fa dopo aver tagliato per i pascoli e così ho riproposto la cosa...
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... e non me ne sono pentito. Una calma surreale, solo il vento che accarezzava l'erba ci separava dalla quiete assoluta!
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E' difficile spiegare il perchè di queste sensazioni per un posto che in fin dei conti si ha visto una sola volta e per pochi minuti. Tuttavia stare lì e spegnere la moto mi ha datto capire quanto l'Italia possa essere affascinante e sconvolgente al tempo stesso. Se avessi visto questi paesaggi su National Geographic avrei pensato a Turchia, Afghanistan, Balcani, che ne so, ma mai avrei pensato all'Italia. |
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Come avrete notato sono nella mia fase "seppia" - ma d'altro canto a volte trovo interessante osservare le cose non solo per il loro colore, soprattutto quando questo è in eccesso oppure non presenta note particolari. Il seppia offre a mio avviso un buon compromesso tra il gioco di luci sfruttato dal biano e nero ed un leggero tono di colore che rende la foto meno fredda. |
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Una peculiarità degli Appennini è secondo me molto evidente in questa foto: anche da altitudini relativamente basse si ha un orizzonte vastissimo con la vista di tantissime catene montuose, mentre per avere lo stesso spettacolo si dovrebbe salire molto più in alto e cmq il risultato non sarebbe probabilmente lo stesso, perchè gli Appennini sono più piatti dando così questo tono collinoso al paesaggio |
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Il Tonno e Alessandro, che in questo momento sta maturando l'idea di fare un salto a S. Benedetto del Tronto, un posticino lontano solo una sessantina di km... in linea d'aria. Ricordate: se un astrofisico vi propone di andare a mangiare una bistecca, sinceratevi che la bistecca non si trovi a Detroit... =-D |
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Si risale ed in certi tratti la mia moto proprio non ne vuole sapere di salire. In un paio di punti per ripartire ho avuto bisogno di una spinta, perchè la ruota posteriore scavava inutilmente nel selciato a grana grossa. A complicare le cose il caldo soffocante ed il mio casco modulare la cui mentoniera per le vibrazioni. =\ |
"Se ci becca la forestale ci s'incula" , è questo il commento che ha fatto il Tonno una volta raggiuntici. Ha ragione, ma il paesaggio da qui è qualcosa che soffoca qualunque pensiero e come sempre la foto purtroppo non rende. Una "collinetta" che svetta sopra tutte le altre e dal quale si ha una vista a 360° ed una volta di oltre 180° in tutte le direzioni. Un giorno lo so, verrò qui e ci pianterò una tenda. E chissene se potrò mangiare solo scatolette e dovrò levare il campo all'alba, io qui devo venire a vedere le stelle, a costo di farmi la notte all'addiaccio!
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Sganciatosi il Mura che doveva essere a casa per le sei, il Tonno ed io proseguiamo un po' a casaccio, visto che la traccia preparata dal Tonno era andata persa a causa dei troppi WayPoint.Qui siamo dalle parti di Polino. Quello che non sapevamo è che ci saremmo cacciati in una strada piuttosto ripida, ma soprattutto dal terreno decisamente cedevole usata dai boscaioli per portare via la legna...
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... Mi trovavo a dover scendere in 2a con il freno leggermente tirato, perchè la 1a era troppo frenata il terreno sotto al posteriore non teneva, mentre la 2a era troppo veloce considerato anche il fatto che oltre al terreno franoso fatto di sassi c'erano anche curve, le solite canaline, occasionali legni messi per lungo ecc. E manco a dire poi che andare si potesse andare troppo piano. Ad un certo punto, dopo una breve sosta, prendo un sassone sotto il paracoppa con la moto che non aveva ancore preso velocità: la moto mi si pianta, io perdo il ritmo e dopo manco 2 metri la moto è stesa con la gomma posteriore a 30cm da terra. Oltretutto le borse laterali non mi facilitano affatto la vita, dovendo andare su uno dei due lati della strada per avere maggior controllo del mezzo, tant'è che ad un certo punto prendo in pieno qualcosa con la borsa e mi ritrovo la moto, sempre in piedi, che incomincia a scivolare sul selciato tutta di traverso, con l'anteriore che preicolosamente rivolto verso il dosso presente ai margini della strada. Alla fine non so come ma riesco a fermarmi senza conseguenze. Lo stone-surfing sarà senz'altro elettrizzante, ma preferisco lo sci invernale... =8-O |
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Voce |
Numero |
durata escursione | 2 giorni |
durata viaggio di andata | un'oretta |
durata viaggio di ritorno | idem |
chilometri percorsi | circa 580 |
chilometri di sterrati | direi almeno un 300 |
costi benza & co | una sessantina di euro |
altro? | I Sibillini sono un parco Nazionale, ergo campeggiare e soprattutto accendere fuochi, non è sarebbe del tutto legale, ma ci sono dei posti nei quali è tollerato. L'importante è sempre che si usi il buon senso, sia per quanto riguarda la scelta di un posto non troppo in vista, che per il modo in cui si lascia il luogo nel quale si ha campeggiato! |
Link correlati:
MotoUscire (Centro-Italia): http://it.groups.yahoo.com/group/motouscire_centroitalia/
Polliners: www.polliners.it